Aria condizionata fa male? No! Basta saperla usare
L’aria condizionata fa male? Se utilizzata nel modo corretto e con i giusti criteri No!
Quello che spaventa di più dell’aria condizionata e in generale dei climatizzatori sono gli effetti collaterali che possono avere sulla salute. I rischi ci sono ma, come per ogni altra cosa, devono essere evitati grazie al giusto atteggiamento ed alle corrette precauzioni.
Il climatizzatore e quindi l’aria condizionata fa male solo se:
- non viene eseguita la corretta manutenzione periodica;
- non viene impostata la giusta temperatura;
- l’ambiente non è adeguatamente umido;
- non si arieggia la stanza;
- il getto d’aria è direzionato male.
Se queste buone norme appena elencate sono eseguite tutte correttamente l’aria condizionata non fa male in nessun caso.
Quali sono i rischi per la salute della climatizzazione?
Durante l’estate, il caldo intenso può rivelarsi rapidamente insopportabile, soprattutto nelle aree urbane. Uno dei riflessi è ovviamente quello di rifugiarsi in uno spazio climatizzato. Stessa cosa accade in inverno, il freddo pungente fa desiderare di accendere il climatizzatore per avere quella piacevole sensazione di aria calda sulla pelle.
L’aria condizionata svolge un ruolo importante nel comfort termico, è importante ricordare però che bisogna utilizzarla in maniera corretta per evitare che si presentano indesiderati effetti collaterali.
L’aria condizionata, infatti, può essere la causa di determinate patologie, per la maggior parte benigne che possono essere totalmente evitate semplicemente grazie ad alcune precauzioni nell’uso degli impianti di condizionamento, ma anche, e soprattutto, eseguendo una regolare manutenzione.
Tra i principali rischi menzioniamo:
- Il rischio di shock termico
- Sindrome da edificio malato
- Influenza e allergia
- Legionellosi
- Torcicollo e problemi articolari
Il rischio di shock termico
Grandi variazioni di temperatura (ampiezza maggiore di 10 ° C) sono molto dannose per la salute: questo può causare infezioni respiratorie e irritazioni agli occhi (soprattutto se si indossano lenti). Nei casi più gravi, ed anche più rari, lo shock termico può portare allo stato di incoscienza o, peggio ancora, all’arresto cardiaco. Fare attenzione quando si regola la temperatura dell’aria condizionata: si raccomanda vivamente di non superare i 6° C di differenza tra l’interno e l’esterno. Quindi concretamente, se fuori ci fossero 35°C, sarebbe ragionevole accontentarsi di una temperatura minima di 27°C all’interno. L’aria in un ambiente climatizzato, inoltre, è molto più secca, per questo a volte l’aria condizionata può far venire il mal di testa. Monitora costantemente la percentuale di umidità che dovrebbe essere intorno al 50% e, naturalmente, ricordati di idratarti! Se non si ha un adeguato livello di umidità utilizzare la funzione di deumidificazione o un deumidificatore.
Sindrome da edificio malato
L’aria condizionata è anche accusata di causare una serie di sintomi raggruppati sotto il nome poco conosciuto di “sindrome da edificio malato” (o ” sick building syndrome” in inglese). Mal di gola, tosse secca, mal di testa, disturbi otorinolaringoiatrici, problemi respiratori, fastidi agli occhi e alla pelle, mal di pancia e mal di stomaco, malesseri sensoriali o neuropsichici come la nausea. È ancora più sconcertante che questa sindrome scompaia non appena la persona lascia lo spazio o l’edificio climatizzato. In ogni caso, se i sintomi si presentano, soprattutto sul posto di lavoro, è importante parlarne. È inutile dire che questi effetti collaterali non devono verificarsi in nessun caso e qualora si avvertissero queste sensazioni è bene confrontarsi con un tecnico specializzato in grado di comprendere il problema che causa tali sofferenze.
Influenza e allergia
L’aria condizionata prodotta da macchinari di vecchia generazione peggiora le allergie nelle fasce più deboli perché l’aria riciclata tende a concentrare gli allergeni, i pollini, le muffe e funghi, ed i batteri. Se non viene controllato, pulito e sanificato l’apparecchio, ma anche se non vengono sostituiti con regolarità i filtri, non è raro starnutire e avere il naso che cola quando ci si trova negli ambienti con l’aria condizionata accesa.
A seconda del sistema di climatizzazione adottato, gli agenti patogeni possono diffondersi più o meno facilmente: il rischio però è praticamente nullo se l’edificio è dotato di ventilazione naturale o meccanica. È necessario inoltre sostituire e sanificare i sistemi di filtraggio, che sono particolarmente decisivi in termini di rischio di contagio. La manutenzione regolare consente di bloccare le impurità e di non immetterle nell’ambiente evitando di diffondere i vari allergeni come polvere, batteri e pollini.
Ultimamente i nuovi modelli di climatizzatori sono estremamente efficaci contro questo problema, anzi sempre più spesso vengono consigliati alle famiglie con bambini che soffrono di allergia ed asma. Questo perché le nuove tecnologie permettono di filtrare completamente tutti gli allergeni responsabili di riniti e asma creando un ambiente più salubre.
Legionellosi
Nella categoria dei rischi dovuti agli agenti infettivi che entrano nell’impianto di condizionamento, la patologia più grave resta quella della legionellosi. Il batterio responsabile della legionellosi prolifera facilmente e velocemente all’interno di tubature in cattivo stato di manutenzione, o nei sistemi di acqua calda domestici dove la temperatura è compresa tra 25 e 43°C. La legionellosi è la causa di infezioni polmonari, insufficienza respiratoria o pneumopatia nei più fragili. Può anche causare febbre, perdita di peso e, nel 10% dei casi, la morte. Per questo è fondamentale rispettare una manutenzione rigorosa e controllare l’assenza di acqua stagnante nell’impianto.
Torcicollo e problemi articolari
Posizionare il getto d’aria in modo diretto sulle persone, a lungo termine, può provocare torcicollo e dolori articolari. L’aria del climatizzatore deve diffondersi nelle stanze senza andare a colpire direttamente le persone che ci vivono. Questo problema è avvertito soprattutto da coloro che non si muovono ma rimangono fissi in un punto specifico dell’ambiente: chi lavora, chi studia, chi dorme con il climatizzatore acceso.
Anche se il torcicollo ha spesso cause molto più complesse rispetto al solo climatizzatore, scegliere un modello inverter, in cui l’aria viene espulsa in maniera più uniforme, aiuta ad eliminare questi fastidi.
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