In cosa consiste la diagnosi energetica degli edifici?
La diagnosi energetica degli edifici consiste nell’individuare alcuni interventi migliorativi con il compito di limitare i consumi dell’immobile. Scopriamo quando e come viene effettuata.
Il decreto ministeriale del 26 Giugno 2015, attuativo della legge 3 agosto 2013, n. 90 sulla prestazione energetica nell’edilizia, sancisce l’obbligo diagnosi energetica condominio e negli edifici.
La diagnosi energetica obbligatoria nel condominio è vincolata dalla responsabilità di ripartire i consumi del riscaldamento secondo quanto stabilito dalla norma UNI 10200 aggiornata nel 2018.
Diagnosi energetica del condominio: significato e definizione
La diagnosi energetica uni 10200 consiste in un’indagine effettuata su un immobile al fine di valutare come viene consumata l’energia, ovvero la qualità e la quantità di energia impiegata dai diversi impianti centralizzati (raffrescamento, illuminazione e riscaldamento).
I condomini con anno di costruzione non recente hanno perlopiù impianti termici centralizzati deteriorati e inefficienti. Al fine di correggere gli sprechi energetici non basta sostituire la vecchia caldaia con una più recente. In questi casi è necessario procedere con una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto per capire quali sono i campi d’azione e ridurre l’inquinamento e i consumi.
Il Decreto Legislativo 102/2014, attuativo delle direttive europee in materia di salvaguardia ambientale, ha introdotto importanti novità in materia di prestazioni energetiche degli immobili.
In generale contiene le definizioni e le indicazioni di calcolo per raggiungere l’obiettivo nazionale di efficienza energetica.
Perché si fa una diagnosi energetica dell’impianto termico?
Il decreto legislativo 102/2014 ha imposto l’obiettivo di ridurre i consumi del riscaldamento degli edifici con un’esatta ripartizione delle spese al fine di dare maggiore consapevolezza ai consumatori. Per assolvere questo obbligo entro il 30 Giugno 2017 tutti i condomini hanno dovuto impiegare un sistema di contabilizzazione del calore che richiede una ripartizione delle spese in quota fissa e variabile. Nella prima categoria ricadono anche i costi sostenuti per le perdite di distribuzione del calore per l’inefficienza dell’impianto.
La divisione della quota fissa, secondo le nuove tabelle millesimali, è calcolata a seguito di una diagnosi energetica del condominio che prevede un’ispezione e successiva valutazione: delle caratteristiche dell’edificio, della centrale termica e dei sistemi di distribuzione ed emissione di calore.
Anche per le aziende è stato introdotto l’obbligo di diagnosi energetica dal decreto legislativo 102/2014. L’inadempienza porta a multe elevate che vanno fino a 40.000€. L’obbligo è entrato in vigore dal 5 dicembre 2015 e deve essere svolta ogni 4 anni.
La diagnosi energetica, oltre ad essere un obbligo di legge, fornisce anche una concreta opportunità di risparmio. Si va infatti ad indagare perchè un immobile ha certi consumi per intervenire e migliorare le inefficienze e gli sprechi.
Quando effettuare una diagnosi energetica 10200?
Il decreto ministeriale del 26 giugno 2015, nell’articolo 5.3, individua le situazioni in cui è previsto l’obbligo diagnosi energetica nei condomini.
“Nel caso di ristrutturazione o di nuova installazione di impianti termici di potenza termica nominale del generatore maggiore o uguale a 100 kW, ivi compreso il distacco dall’impianto centralizzato anche di un solo utente/condomino, deve essere realizzata una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto che metta a confronto le diverse soluzioni impiantistiche compatibili e la loro efficacia sotto il profilo dei costi complessivi (investimento, esercizio e manutenzione). La soluzione progettuale prescelta deve essere motivata nella relazione tecnica…”
“…La diagnosi energetica deve considerare, in modo vincolante ma non esaustivo, almeno le seguenti opzioni:
- a) impianto centralizzato dotato di caldaia a condensazione con contabilizzazione e termoregolazione del calore per singola unità abitativa;
- b) impianto centralizzato dotato di pompa di calore elettrica o a gas con contabilizzazione e termoregolazione del calore per singola unità abitativa;
- c) le possibili integrazioni dei suddetti impianti con impianti solari termici;
- d) impianto centralizzato di cogenerazione;
- e) stazione di teleriscaldamento collegata a una rete efficiente come definita al decreto legislativo n. 102 del 2014”.
Chi effettua una diagnosi energetica del condominio?
Effettuare una diagnosi energetica del condominio non è semplice e richiede una serie di conoscenze e capacità tecniche. Una volta redatta la diagnosi tecnica dell’efficienza energetica, occorre consegnare la pratica all’ENEA, un soggetto istituzionale con il compito di controllo e verifica. Questo organo ha anche l’incarico di stilare un piano d’azione degli interventi da realizzare nel medio-lungo periodo per il miglioramento dell’efficienza energetica.
I soggetti che si possono occupare delle diagnosi per le grandi imprese o per le imprese ad alto consumo energetico sono:
- Società di Servizi Energetici (ESCo),
- Esperti in Gestione dell’Energia (EGE)
- Auditor Energetici certificati secondo quanto indicato dalla normativa tecnica.
Per le diagnosi energetiche condominiali, eseguite al fine di migliorare l’efficienza o per la contabilizzazione del calore, sarà il tecnico abilitato alla manutenzione ad eseguire la diagnosi di efficienza energetica degli impianti di climatizzazione invernale.
I passaggi eseguiti in un processo di diagnosi energetica
Durante la diagnosi energetica di un condominio si percorrono le seguenti fasi:
- Prima di tutto vengono analizzati i consumi sostenuti dai condomini nel corso degli anni e i loro livelli di benessere e soddisfazione. Una bolletta del riscaldamento alta contro un ridotto comfort abitativo è sinonimo di un impianto termico inefficiente.
- Si passa alla fase di consulenza energetica, un’analisi esatta dello stato di efficienza in cui si trova l’edificio. Si esaminano: l’involucro esterno delle pareti, le tubazioni e gli impianti. Un tecnico abilitato si recherà presso il condominio per effettuare un sopralluogo tecnico.
- Una volta raccolti i dati si procederà con il calcolo del fabbisogno energetico del condominio. Questo sarà diverso da zona in zona e da edificio a edificio in quanto incidono molto sulla diagnosi energetica sia la grandezza dell’edificio, sia la zona geografica in cui si trova.
- Una volta individuate le cause avviene la stesura del piano di interventi da fare per offrire un migliore rapporto costi/benefici.
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