Calcolo millesimi riscaldamento di un condominio: ecco come fare!
Calcolo millesimi riscaldamento di un condominio: come avviene? e come vengono determinate le tabelle millesimali di riscaldamento? Analizziamo le regole in questo articolo.
Cosa sono i millesimi di riscaldamento?
I millesimi di riscaldamento condominiale sono dei valori che vengono calcolati dal tecnico abilitato e che identificano quanto è il fabbisogno energetico di ogni singolo appartamento rapportato al fabbisogno energetico totale dell’intero edificio. Più dettagliatamente misurano la quantità di energia di cui ha bisogno ciascun appartamento per mantenere una temperatura interna di 20° costante. Nel calcolo dei millesimi del riscaldamento, si devono tener conto solo degli elementi comuni in grado di influire sulla temperatura di una casa. Ad esempio se un appartamento ha realizzato delle opere private di coibentazione interna o ha sostituito gli infissi, non sono elementi da considerare nella redazione delle tabelle millesimali riscaldamento.
I risultati ottenuti rappresentano il punto di partenza per la ripartizione dei consumi involontari del riscaldamento. Oltre a questo le tabelle sono utilizzate anche per la suddivisione dei costi relativi al godimento del bene, ovvero i costi di normale esercizio.
Tabelle millesimali riscaldamento: strumento di suddivisione delle spese di gestione condominiali
In sostanza le tabelle millesimali vengono utilizzate dagli amministratori di condominio anche come strumento per una corretta ripartizione delle spese sostenute per le parti comuni. Calcolo millesimi condominio significa andare a determinare la percentuale (quote millesimali) di diritti e doveri della singola unità immobiliare circa le parti comuni. Nella categoria dei doveri rientra anche il pagamento delle spese di gestione e di riscaldamento. Questi oneri, infatti, vengono ripartiti tra gli appartamenti tenendo conto delle tabelle millesimali condominio.
Per parti comuni si intendono quelle che in un condominio sono a servizio di tutti i condomini. Il codice civile all’articolo 1117 le definisce come:
“Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell’edificio, anche se aventi diritto a godimento periodico e se non risulta il contrario dal titolo:
- tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, come il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate;
- le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l’alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all’uso comune;
- le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all’uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell’aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche.”
Le tabelle millesimali riscaldamento, per riassumere, definiscono le quote di partecipazione di ciascun appartamento alle spese condominiali di gestione del riscaldamento centralizzato.
Tabella millesimale riscaldamento: il calcolo
L’obbligo di ripartizione delle spese di riscaldamento secondo la uni 10200 prevede che tutti i condomini dotati di un impianto di riscaldamento centralizzato si adeguino alle tabelle millesimali di riscaldamento. La UNI 10200, come già detto in precedenza, divide i consumi in volontari e involontari. I primi (volontari) sono calcolati tramite i contabilizzatori, i secondi (involontari) invece sono misurati attraverso le tabelle millesimali di riscaldamento.
Cosa comprende la quota fissa riscaldamento? Tra i consumi involontari rientrano:
- Spese per le inefficienze dell’impianto centralizzato (perdite e dispersioni di calore)
- Costi di manutenzione ordinaria
- Spese sostenute per il servizio di lettura e contabilizzazione.
Per tutte le parti comuni dei condomini che vanno a servire in modo differente le unità immobiliari si utilizzano tabelle millesimali che ripartiscono le spese in proporzione all’uso che ne fa ciascun appartamento. Tra queste rientra la tabella riscaldamento comune.
Il tecnico abilitato a redigere le tabelle millesimali riscaldamento condominiale:
- Per prima cosa determina la potenza termica del radiatore(Q) data dalla formula: (costante sperimentale x S) + (C x V) dove V è il volume del termosifone, S la sua superficie e C è una sintesi tra il materiale con cui è realizzato il termosifone e la tipologia dello stesso;
- Successivamente somma le potenze termiche di tutti i radiatori presenti in un’abitazione per determinare la potenza termica dell’appartamento;
- In seguito, calcola il coefficiente k, ovvero la distanza tra la caldaia e l’appartamento;
- Infine, redige la tabella millesimale moltiplicando la potenza termica di ciascun appartamento per il relativo k e rapportando il risultato proporzionalmente a 1000.
Le sanzioni per l’inosservanza delle tabelle millesimali di riscaldamento
Il condominio che non osserva l’obbligo di ripartizione delle spese secondo le nuove tabelle millesimali è esposto a sanzioni amministrative che variano da 500 a 2500€. Come si calcolano i millesimi di riscaldamento? Chiedi supporto ad un terzo responsabile.
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