Bollino Blu Caldaia: definizione, costi e tempi
Per bollino blu caldaia si intende un adesivo che viene applicato sui certificati di manutenzione ed efficienza dell’impianto nei casi in cui viene accertato il rispetto delle norme.
I controlli relativi al bollino blu verificano e misurano che il materiale di combustione rispetti i limiti di legge in relazione all’emissione di sostanze inquinanti e fumi nocivi.
In cosa consiste il bollino blu?
Il bollino blu caldaia è obbligatorio per tutti gli impianti termici nazionali dotati di caldaia, come previsto dalla normativa (d.lgs 311/06). Durante la verifica si analizzano sia i fumi di scarico che il corretto funzionamento dell’impianto. Se i controlli sono superati viene rilasciato uno speciale contrassegno sui documenti dell’impianto che certifica:
- Il corretto funzionamento termico;
- L’efficienza energetica dell’impianto;
- La sicurezza per l’ambiente e chi vi abita;
- L’inquinamento entro i limiti.
La revisione della caldaia è eseguita da un tecnico abilitato. Dopo aver eseguito l’intervento di verifica, se la caldaia non necessita interventi viene rilasciato il bollino blu. In caso contrario, vengono comunicate al proprietario le irregolarità rilevate, che hanno ostacolato il rilascio del certificato. In quest’ultimo caso i due soggetti si accordano per poter risolvere i difetti, solo una volta riparati gli errori e accertato il corretto funzionamento verrà rilasciato il bollino blu.
Bollino blu caldaia ogni quanto?
A richiedere il bollino blu della caldaia è il responsabile dell’impianto. Il d.lgs 192 del 2005 ha stabilito le periodicità sulla base della potenza e della tipologia di impianto.
Il bollino blu deve essere:
- Richiesto all’installazione della caldaia: quando si acquista una nuova caldaia deve essere fatta una verifica durante la prima accensione.
- Aggiornato ad ogni revisione della caldaia: la revisione deve essere effettuata in base a quanto stabilito dalla legge per la specifica tipologia della caldaia.
Se vuoi conoscere la data in cui è stato fatto l’ultimo controllo ti basta andare a sfogliare il libretto d’impianto. Per riassumere ogni quanto richiedere la revisione obbligatoria potremmo dire che:
- Ogni 4 anni: per le caldaie con potenza inferiore a 35 kW installate da meno di 8 anni (sia esterne sia a camera stagna);
- Con periodicità di 2 anni: se la caldaia è stata installata da più di 8 anni (sia interne che esterne ma anche a condensazione);
- Ogni anno: per tutte le caldaie NON a gas, per tutte quelle alimentate a combustibile solido e liquido (pellet, legna, gpl e gasolio) e per tutti gli impianti centralizzati condominiali.
Bollino blu caldaia inquilino o proprietario?
Al proprietario della casa spettano solo le spese di manutenzione straordinaria come: sostituzioni, interventi di adeguamento alla normativa, installazione di un nuovo impianto, ecc. A carico dell’inquilino sono tutti i costi dovuti alla manutenzione ordinaria, tra cui: pulizia, controllo dei fumi, accensione e spegnimento stagionale, ecc.
Quali sono i rischi? Bollino blu multa
Qualora non vengano rispettati i tempi e gli obblighi di legge, i rischi a cui si va incontro sono le sanzioni amministrative punitive nonché altri danni derivanti dalla mancata revisione tra cui: rischi di salute per le persone che vi abitano e guasti alla casa. La multa applicabile segue le direttive del decreto-legge n.192 del 2005, articolo 15 e varia dai 500 ai 3000 euro. La sanzione è rivolta al responsabile dell’impianto, quindi il proprietario, all’inquilino, all’amministratore di condominio o al terzo responsabile.
Costo bollino blu caldaia
Il costo relativo all’ottenimento del bollino blu della caldaia dipende molto dal tipo di intervento che viene eseguito sull’impianto. Nel caso in cui la caldaia supera la revisione e viene applicato il bollino si sostiene un costo massimo di 100 €. La spesa aumenta se si devono eseguire interventi migliorativi di manutenzione ordinaria e ancora di più nei casi in cui si debbano eseguire operazioni straordinarie.
La normativa nelle diverse regioni
Il decreto che ha cambiato le regole di controllo e di suddivisione delle spese degli impianti termici è in vigore dal 2013 (Dpr 74/2013) ma non è stato ancora recepito in modo uguale da tutte le regioni e, a volte, anche province. In Italia sono molte le zone che continuano ad operare in modo differente circa l’argomento del controllo dei fumi e del bollino blu.
La normativa nazionale prevede che vengano svolte delle verifiche ogni quattro anni, ma solo alcune regioni hanno recepito completamente la disciplina definendo tempi, modi di verifiche e manutenzioni. Le prime ad essersi adeguate sono state: Lombardia, Marche, Umbria, Liguria e Toscana, seguite da Abruzzo, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto che invece, hanno recepito la norma ma solo parzialmente.
Le regioni adeguate alle norme nazionali sono circa 15 ed effettuano i controlli ogni 4 anni come previsto dalla legge. Le altre hanno deciso di conservare una propria autonomia e di effettuare i controlli in base ai propri calendari. (Fonte: Caldaie e bollino blu, norme regionali in ordine sparso, Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci, www.quotidianocondominio.ilsole24ore.com)
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